«è *7 SER MARCANTONIO DRAMMA OIOOOSO |P£R fcl^SlCÀ DA RAPPRESENTARSI NELl/ IMP. E Ti. TRATR© IN VIA DELLA VERGOLA IL CARNEVALE DEL 1828. SOTTO LA PROTEZIONE DI S. i. I. I 1. LEOPOLDO IL GRAN -DUCA DI TOSCANA #0, ec. ore* F I EJ ENZE Nella Stamperia Fan tosi ni * ATTORI PETTINA , Scuffila Sig. Amalia Br ambili*. SER MARCANTONIO Sig. Angiolo Ranfagna , MEDORO Sig. Ranieri Marchionni . DORINA Sig- Fortunata Pollacoo . TOBIA y Sensale , fratello di Bettina Sig* Carlo Dossi . JLISETTA , Cameriera di Dorina Sig. Luisa Magnelli , PASQUINO , Servitore di Marcantonio Sig. Angelo Cavalli . Coro js Compamk J)ì Vecchi Parenti e Amici di Marcantonio ♦ Di Suonatori e CantantJ . Pi Falegnami , Muratori , Mercanti di Mode y e Bigiotterie . Alcune Ragazze Modiste , Servitori ce. La Musica è del Sig. Maestro Stipano Paveii * 5 I Balli saranno composti e diretti dal Sig. GIUSEPPE 60REN TINI , ed eseguiti dai seguenti Primi Ballerini Sig. Federigo Mass in i . Sig. Augusta Peghin . Primi Ballerini di Mezzo Carattere S.g. Giuseppe Ronchi . Sig. Giulia Romagnani . Primi Ballerini per le Parti Sig. Sebastiano Nazzari . Sig. Vittoria Paris . Altri Ballerini per le Parti Sig. Francesco Ramaccini . Sig. Francesco Bertini . Secondi Ballerini Sig. Francesco Sig. Vincenzio Sig . Ercole Ramaccini sudd. Paris . Mora . Sig. Anna Sig. Gaetana Sig. Irene Fftfis . Muratori . Rinaldi . Cor Numero is. coppie di Corifei ù 70. Comparse * Il primo Ballo ha per titolo I BACCANALI DI ROMA. c l'altro IL PRINCIPE SPAZZACAMINO . 4 Capo, e Direttore dell Orchestra Sig. Niccola Petrini Zamboni . fciassfio e Direttore dell' Opera Sig. Carlo Cappelletti, Accademico Filarmonco òi Bologna fwo Violino Sig. Ferdinando 1 oren*i > Supplimento al pi imo Violino Sig. Ranieri Mangani . Primo Viol. dei Secondi Sig. Luigi Pecorì. Primo Violino dei Balli Sig. Alessandro Favier* Primo Violoncello Sig. Guglielmo Pasquino Prim$ Contr ablt asso Sig, Francesco Paini. i> i ( Sig. Tommaso Tirati . Ptsmi l'iole ( c c i t\ \ j \ aig. rerum. Del orande Pttttpo Violoncello dei Balli Sig. Gio Batt. Berto P imo Contrabbasse? dei Balli Sig. Luigi Bocc«cciiii f Pitmp Oboe Sig. Eg sto Moscll ali* attuai servizio di Camera e Cappella ai S A* 1. e lì. il Gran- Olia di Toscana* Supplimento al suddetto Sig. Andrea Fichi . Primo iJat inetto Sig. Luigi "Fagnoni . Prsmo t lauto * (ottavino Sig. Carlo Alcs*and»ì. o ■ . r> v - / Sig. Pietro Luchi»,i Primi Corni ( *otonlQ lo°otoni ♦ \^ Sig. Francesco Berni, Prime. Tron.be ( £'*• ?uini,° Raf»ne.1U • V .^g Ang?lo Andreim Trombone Sig. Vincenzio Turchi * Simbasso Sig. Giuseppe Tarchiani. Timpani Sig. Leopoldo Lironi . Suggeritore Sig. Luigi Bondi Copista delia Musica Sig. Francesco Miniati . Pittore , e Inventore delie Scene Sig. Luigi Facchinelli Professore dell' I. e R. Accademia delle Belle Arti . Professore Figurista Sig. Gaetano Piattoli . Macchinista Sig. Cosimo Canovetti . B Vestiario di proprietà dell'Impresa sarà esiguità « diretto dai Sig, Giuseppe Uccelli. ATTO PRIMO SGENA PRIMA Sala Marcantonio sedato nel mezzo Jra Dorina 9 è Medoro . Intorno a Imi un Coro di vecchi suoi amie i % pure seduti. Lisetta , e Pasquino in piedi dentro gli altri . Mar. J^k mici miei carissimi, Conciosaiachè vi resta, Per quanto è aimen da crederi Un po' di senno in testa : Un grave affar desidero Con voi di consu'taf . Med.Dor. ( D'un qualche imbrogli* io dubito.) Lis§ Pas. ( Che diavolo vuol far ? ) Mar. Di questi miei Nipoti lo sono assai contento : Per compiere i lor roti Vorrei far testamento. Med.Dor, Ah ! raro Zio ( Qua! giubbilo ! ) Mar. Lasciatemi parlar. Pensando poi , che V ultimo To son del mi© casato ; Che anc«r potrei* volendolo, Esser Papà chiamato , Per dir la cosa io termini^ Moglie vorrei pigliar . 6 ut»! n,\» ( O*1*™** ! qual nuova è questa ! Mtt.uor. a E, maUo neI[ft ( Mi fa trasecolar. ) Mor. Quest5 è ciè che desidera Con voi di consultar . Coro de Vecchi Considerati Jb 5 Ser Marcantonio, Quali sian gli obblighi del matrimonio: Facendo i calcoli cosi ali' ingrosso Dei quattro sabati § che avete indosso , Noi concludiamo da buoni amici, Che ad ogni conjuge d'antichi auspicj , ]1 matrimonio s' ha da impedir . Li*. Dar. Med. e Pas. ( Ctstor si spiegano con senno e sale. ) Mar. A prender moglie fo dunque male ? il Cora Male, malissimo, non c è da dir. Mar. Care bestie , del vostro consiglio , s' alza , e eosì lutti gli altri Parlo tondo , non son persuaso , Prendo moglie , e con tanto di naso Tutti quanti vi faccio restar. Lis. Dor. Pasq. e Med. ( Qual rovina f il balordo s' ostina . ) il Coro Perdonate, così non si tratta. Tutti Prego il Ciel che tocchi una matta O VI VI TI Che di rafetia j faccia crepar . il Coro parte fl£ar. Che credono costor?... Perche negli anni Sono un poco avanzato, Ch' io sia , com' essi , un calascion scordato ? Che ne dici Lisetta ? f Lis. Oh ! ... Voi , Padrone, Siete ancora un campione Da fare al par d' ognun la voftrà parte . Mar. Brava : ora vedo che sei perita in arte . Dar. ( Mi tradisci tu ancor? ) Lis. ( Ma non capite, Ghe convien secondar? ) Mar, Pasquin , ti pare Gh' io non possa aspirare! A diventar papà • Pas. Qual giovinetta Più ben di voi si porta? Mar. Bravo 9 ttì sai capir quei che più importa* * Med. ( A far questi spropositi , briccone , Il Padrou si consiglia? ) Pas. ( Già più dite di nò, più si puntigli* . ) Mar. Orsù, Pasquin >■ Lisetta , V ho da parlare . Andiam , Nipoti miei , Preparatevi pure a fa*- la corte Alla signora Zia nostra Consorte. parte tori Pasquinó é Lìsj SCENA IL Medoro 6 Dorina , indi Tobia . Med. Sorella mia ... JDor. Fratello ... Med. Ghe abbiam da far ? Dor. Che possiam dir > M^ Bettina^ Ghe Credendomi erede Della roba del Zio dove* sposarmi , Or forse più non mi vorrà. Dor< Tobi* Di lei fi atei 5 eh9 esser dove» mio sposo/ Sulla fede d'avere una gran dote J Or che resto a man vuote , Mi pianterà . Med Vedilo appunto . fior. Oh Dìo! Med. Quesla nuova del Zia 3 Di noi chi gliela dà? Dar. N(Mì ho coraggio. Med. Nemmen' io G à «ai 5 Che per dar triste nuove io non aon fatto . Dar. Che fortuna erudii ! Med. Che vecchio mal to ! siedono lontani , e stanno in atto di ttiuezza Toh. Quando, o Donna amabiie , Quando verrà quel dì , t;he il tuo borchia di lucchmo A me dirà di sì . lo giorno e notte assiduo A far negoaj attendo , Propongo ^crocchi, e debiti, Compro } baratto , e vendo; Or dimeni, tutto questo, Dorina mia, perchè? Per arricchir più presto, Per viver ben con te . Ma Dorina ... Medoro e che vuol dir* Gota! malinconia? Che cosa avete? Spiegatevi . Sapete , Che vostro amico io sono . Med. Ah ! qual rovina ! Toh. Dimmi, cos'è? Med. Te lo dirà Dorina. Tab. Som qua, cara son qua: Delle tue smanie Qual mai, visetto d'oro, E' la cagion ? Dor. Te lo dirà Medoro. parte Toh. Voi mi fate impazzire Forse Dorina è in collera con me. Medi Nò caro Amico. Tob. Ma dunque qual intrica Qoal disgrazia improvvisa. Lis. Ah , ah , vecchio babbeo , schiatto di risa . S G E N A III. Medoro 5 Tobia , e Lisetta. Tob. Lisetta ... e che vuol dir ? Lis. Già lo saprete , Che il mio Padrone ... Toh.. Ebben? Lis. Vuole ammogliarsi . Tob. Eh ! via. Med. Pur troppo . Tob. Ah ! ah ! delle tue smanie E' questa la cagione f or me ne avveggio . Med. E che altro mi potea nascer di peggio ? Tob Ma chi è poi questa sposa! Lis. Non T ha trovata ancor . Med. Come ? Lis. Sentite ; A tue , a Pasquin poc' anzi Egli aperse il suo cor. Vuole una sposa Buona, bella amorosa, Ghe non rida , non pianga, Non conversi , non giochi , e non isp«nda , Che altro non attenda , Ghe alla casa, e al marito : in sommatale Ghe all' età vecchia , e nuova Io mi lascio scannar s' una ne trova . Med, Via , via, quand9 è cosi ... che pensi? Tob. ( Appunto E9 questa l'occasione Di dare ai vecchi matti una lezione . A me, per bacco , a me . ) Corri , Lisetta , A dire al tuo Padroa > che fra me»»' ora Gli condurrò una Giovine, io fi che spero, a dir tutto in due parole, Che a ppunto sarà tal , qual ei la vuole . Med. Che intesi. Ah ..! traditore La bile 3 e lo stupore Tutto , turto agitar mi fa , Tcb. Oh bella! io fo il sensale. Ah ah s' intende maie E5 matto in venta . Med. Tradir così un'amico! ... Tob Non me ne importa un fico. , { Et ride ed io m9 imbrcp io ( Ne so quel cht sarà Or divertir mi voglio, E mallo in verità . S CENA IV Bottega di Cuffiiira, o Mediata , In prospetto l9 ingresso*. Bettina che guarnisce un cappelli no . Intorno a lei alcune ragazze } cIìó lavorano , indi Tuba. Bin9 Mi vien da ridere - se dir mi sento Col suon più languido - dei sentimento : Bettina , io spasimo - di amor per te . Io che per indole - son tutta foco, ?i fredde chiacchiere - le conto poco , Vo un cor, che stabile - mi serbi fe , Di certi giovani - conosco l'arte, E indaino tentano - di farla a aie. Presto, presto, Cei china 3 Porta, questo cappello in fretta in fretta A Madama Z&betta , onde nasconda Le bianche chiome al Cavalier Berliche Grande arnator delle medaglie antiche , Quest' abito s Peppina • porta tosto li Alla Marchesa Bianca» Che io lei farà parer quel che le manca . £ voi altre ragazze , andate tutte Con veli , nastri , e piume alla Locanda Da quella Provinciale Voi già sapete, Che ama alla sua maniera Di porsi indosso una bottega intiera • Tob. Sorella ... ohimè ... sorella ... il tuo ... Medoro*. La mia cara Dorina ... Bet. Sbrigati : cosa u' è ? Tub. Sono in rovina. Il loro Zio con settant' anni in corpo Vuole ammogliarci . Bet. Oh! vecch.o maledetto. Tob. Ma senti un mio progetto . Ho rilevato Qual geuere di sposa egli vorria : Se te, sorella mia, fossi capace Di far bene una parte , ho meditata Una bella commedia . Bei. Ci vuol altro ? Parla pur , che ho da far ? Tob. A Marcantonio Ho fatto dir , eh' io gli trovai la sposa » Che a lui la condurrò: che se gli piace Nel punto istexso si farà il contratto . Or tu quella esser dei . Bei. Scherzi , o frei matto ? Che ne dice Medoro ? fob. Anche di lui Ci dobbiam divertir . Fidati . Alfine Egli sarà tuo sposo: Dorina sarà mia , e al vecchio sciocco Farem passar le voglie Di gabbare i nipoti, e prender moglie. f 2 Bet* Parlo schietta . Ov' io non manchi All' amor del caro bene $ Farò imbrogli 5 farò scene , Già tu sai 5 se ne sò far . Tob* Non temere. Adoro , ed amo Ancor io la mia Dorina . Quesfc5 imbroglio 5 che facciamo, Tende un vecchio a corbellar. Bet. Siamo intesi. Prendo impegno. Tob. La tua parte ora t5 inseguo . Bet. ( Mi vuoi fiera! ... mi vuoi mesta? ... ( Deggio piangere, o gridar? T*b. a 2 ( La tua parte non è questa , ( Stammi un poco ad ascoltar . Hai da far la semplicetta . Bvt. Posso in questo dar lezione . T®b. Collo torto ... bocca stretta . Bet. Pro^iam dunque quest* azione . Ho vergogna ... son zittella ... Serva ... grazie ... signor sì. Tob. Brava 5 brava mia Sorella , Va benissimo così » SCENA V. Giardino con alcune statue. In prospetto uq Casino ad uso di bagni con porta aperta e praticabile , che poi si chiude con chiave . Dall'una, e dall' altra parie della porta due finestre con ferriate pure praticabili. Dorina , Medoro 9 indi Lisetta . Dor* Che Tobia mi tradisca ut tal maniera Io mai non crederò . Med. Ch* egli scherzasse Mi lusingavo anch'io, ma ... Por> Come mai 33 Cercar può il nostro danno Sa mio sposo e*ser vuole. Lis. Signori.... Med. Ebbene ? Lis. A momenti qui viene La bella che Tobia pur or propose In ìsposa al padroue. Dor. Dunque è ver? Med. Se lo sò ehe gi5 è un briccone. Dor. Or che farà la tua Bettina? Med. Io corro tosto a parlare con lei. iLs. Ma s' ella ancora Per diventar Signora 9 D" accordo col fratello Méd. parte ( Or mi diverto ) SCENA VI. Marcantonio , Pasquino 5 e dette • Mar Dnnque t* ha detto Questo signor Tobia ... Pas. Che occultamente 3 Per non far dir la gente s Ei con la bella verna in giardino . Mar. Tarderà molto ? Pas. Pochi momenti. Mar. Ben . Lis. Padron , voi siete in aria di conquista • Il matrimonio vi fa ringiovinir . Pas. Sembra eh' eglia abbia Settant' anni di meno. Mar. Certo non fo per dir ... Dor. ( Mangia veleno. ) Mar. Intanto ritiratevi . Porta Pasquino' Tre sedie , e poi sitorna in sala , Ma sta5 pronto a venir se mai ti chiamo ; Dor. ( Glie sciocco ! ) Lis. ( Che babbeo \)] Pas. ( Rider vogliamo . } partono * Sfilili ? iwièiaQ H SCENA VII. Marcantonio, Pasquino , e dette, indi Tobia, poi Bettina chiusa in una portantina in abito da semplicetta, in fiue Medoro . Mar. Ah ! ali ! vecch io qual gon , ge questa bella Ha quel , che piace a me .. Tob. Signor ... Mar. Chi siete * Tob. Tobia . Mar. Bravo ... scusate . Ho corta vista ... £ poi è tanto tempo % Che non vi vedo ... Or dunque che facciamo? La giovine dov5 è ? Tob. Per dirvi tutto , Ho fatto una gran cosa a persuaderla Di venir qua. Non esce mai di casa ... Non vede mai nissun ... Fu d" uopo in somma, Tant5 ella è riservata , e modestina , Ch' io condur la facessi in portantina . Mar ( Capperi ! buoo augurio! ) Or dite p di che casa è questa bella ? Toh- Senz9 andar per le lunghe , è mia sorella . Mar. Ahi ... ah! me ne consolo. Tob Eccola . Avanti ... Bettina ... Venite qua , . ai facchini che depongono la portantina , e poi se ne ranno quando è uscita Bettina . Esci fuori ... sitm soli . Non v5 è altri, Che il signor Marcantonio . E' sì modesta Sì vergognosa ..• Mar. ( Oh che gran cosa è questa ! ) Signorina? signoriua ? Tob. E ancor non stnte ? Bettina ? Bettina ? Mar. Ancor sta chiusa * „ a ± ( Zitto? indietro stiamo un poco ( V veder che cosa fa . Bet. Serva. sua , qui alcun non v9 è Éio fratello, T bia . . . Qui non c'è tapiu?t aie... a 2 Osservate il portamento . Mar. Proprio è quella , io son contento . Bet. ( Ei s* accosta vecchio matto , Or ti servo come và. ) a 2 ( Vesti, gesti , sgoardi , tratti , ( Tutto è in lei semplicità. Mar. ( Aodiam bene. ) Venite, o mia carina Sedete presso a me ... Prima di tutto, Osservatemi ben per ogni banda! Vi piaccio f Bei. Sì Signor ... come comanda . Tob. ( Gran demonio è costei ! ) Mar Dite ... volete Esser mia sposa ?.. Ebben ?. .Non rispondete ? . Tob. Da brava ... via Mar. Ma queste riverenze Che mai vogliono dir ? Bet> Grazie. Tob. ( Che scena l ) Mar. Grazie sì, o grazie nò? Bét. Quello che piace Al signor Marcantonio. Mar. ( Ah ! questa, amico, a Tob E' una perla . un tesoro ... io arti di stucco • Tob ( Ella è proprio per voi . ) ( Che maroalucco ! Mar Dite : La sera almeno Vorrete in casa un po' di compagnia? Bet. Nò Signor ... Mar. Ai Teatro Andrete dunque? Jfc*. Nò Signer. Mar. Ma sola i6 Star sempr* in caga ? ... Bet. Sì Signor . Mi piace Di lavorar . Mar. Benissimo , e che cosa Con queste vostre mani Sapete far di bello , e di pulito? Bet. Quello 5 che piace al mio signor marito. Calza, ricami, rocca ... Cucire, pettinar! „. Toh. ( Che scaltra! ) Mar. Amica Non perdiamo più tempo. Io mando tcato A chiamare un Notare, e sol momento Facciamo la scrittura . Toh. Io son contento. Mar. Siamo intesi Ah ? questa è la sola moglie , Che fa per me . Son certo almen , che questa Non ha capricci, compagnie non cerca , Mode non cura a e non conosce ancora I Che sien feste, teatri, o ballo, o gioco. Jìet. ( Babbeo, va' là . Te n'avvedrai fra poco . ) Mar: ( Che innocenza! che candore! Proprio incanta : tocca il core. ) Dite: in me qua!5 è la cosa Che può farvi innamorar ? Bet* Arrossisco Perdonate ... voltandogli le spalle Detto m9 han che il matrimonio E' un gran ben, se un Marcantonia» Mi riesce di sposar : Toh. ( Oh che scena da teatro , Come ben sà far da sciocca ! ) V assicuro che vi tocca Una moglie singoiar . Set. Serva sua ... Mart Ma dove andate ? ISet. A finire una calzetta If Mar. Benedetta ... nò : restate . rry r ti ( incomincio , . Tob. Bet. ; m • • a riscaldar. ( d mcomiQCia Toh. Dunque dite ... che facciamo? M&r. Mia carina 3 concludiamo . Tob* e Mar. Queste nozze s' han da far ? Bet. Sì Signor. ( Il merlo è in gabbia: Non lo lascio più scappar . ) Mar. Tob. Che contento ! ( Un egual in0S^e D6S tia E9 imposiibile trovar . ) Med. Che vedo mai? ... Bettina? .•. sortene!* Ah ! perfida ... assassina ... Tradir così un amante ? •.. Me la farò pagar • Bet. Ahimè ? ... . Mar. Che cosa avete ? Bet. Signor, non lo vedete? Mar. Che cosa ? Bet. Un giovinotto . Mar. Che vuoi ? Che vieni a far ? Med. Costei, che fa la semplice lo vengo a smascherar . Bet. Sentite quei che ha detto? Tob. Ei parla per dispetto. Mar. Taci: io so e' hai rabbia: Ch'io nv abbia a maritar » Med. Credetemi ... Mar. Va via. Med. Costei ... Mar. Sarà tua zia . Med. Ma voi ... Mar. Sò quel , che faccio , 3 Ne tu ci devi entrar . Med. ( Mi fe ( Mar. Lo fei ( restar di ghiaccio, Bec. Tob. Lo fe ( Non osa più parlar. ) Tob* ( Sorella cara Qui non v5 je scampo. Qui convien fingere , Non ti stancar. Così s' ottengono Fortune , e onori , Gosì si gustano Sinceri amori . Per lor \) affetto Mostra al vecchietto, A lui nel genio Sol devi andar. ) pei. ( Conosco il tempo , Conosco il moudo 3 Sai sa so fingere, Noa tni confondo, Dirò che ignoto Ogni altro amore t Che per lui palpita >©l questo core s E' un Marcantonio , Lasciami far. ) Mar. Guardate un poco Che bel Nipote , Ei di me un semplice Vorrebbe far . Mud. ( Che douna ingrata , Che falso amore , Punire io voglio ÒuelP empio core . Quel fiero orgoglio Saprò sprezzar . ) a 4 ( ^»he confusione, Che mai sarà. Da quest5 inganno , Da IfruV affanno, La testa e 1' anima Saprò sbrogliar. partono SCENA Vili. Piccola Sala . Dorina, Lisetta i\ e Pasquino. Pa*. Ma possibile è dunque, o Padroncini, Che nè voi , nà Medoro Non intendiate ancor quai sia la trama? Lis. Ad un vecchio ■ che brama D'ammogliarsi, sta bene, o mia Signora, Una lezion : non la capite ancora? Dor. Vi sò dir ; che a mio Zio Piace Bettina assai; che in questo ponto Se ti è andato Tobia Un Notaro a chiamar: che la scrittura Delle lor nozze si farà fra poco . Lis. Ah! ... Ah! Dar. Ridete? Pus. Oh! fi fa beilo il gioco. Dar, parte SCENA IX, Pasquino, Lisetta, indi Tobia, e Dorina che torna . Pas. Crede la Signorina che le nozze Si facciano davver. Lis. Somiglia al vecchio . Quando s'ostina, il cootradir non vale. Tob. Ah ! ah! il cucco ha da far con un sensale . Dor. Dunque, infedel ... 20 Tob. Dorina , or non ho tempo Di far ciarle con te. Presto, Pasquino, L' abito notarial . Pas. Vi servo . parte Toh. In sala M5 attendono gli sposi A stipulare il lor contratto. In fretta E Dorina e Lisetta M' aiutino a vestirmi . Vas. Eccolo ' Tob. Bene . Guarda per ©r , che alcun non venga , e poi Introdurrai tutto ad un tratto in sala Suonatori , e cantanti a tempo e loco . Dor. Or comincio a capir , che questo è un gioco. Tob. Tu m'attacca le basette, a Dor. Tu m' adatta la parrucca . a Lis. Lis. Quanto sale in questa zucca ! Dor. L' uom più scaltro non si dà. Pas. Venga adesso chi n'ha voglia, E un Notar vi crederà . Tutti Se l'imbroglio non s'imbroglia Rider tutti ci farà. partono tutti SCENA X. Sala grande . Medoro e Bettina . Bet. Di sposa la fede, Mio ben j ti giurai , Fui sempre, lo sai, Costante in amar - E infida mi credi ? Med3 Perdona il sospetto . a % Ah! il core nel petto mi sento brillar. 21 SCENA XI. Marcantonio , Tobia vestito da Notaro e detti Toh. Ho steso già il contratto Ne' modi più legali s S5 hanno da far per patto Stasera gli sponsali ; E acciò lo sposo et celerà Alla sua fe non manchi , Pagar promette , e sf obbliga Ottanta mille franchi , Perchè la sposa etcetera, Al caso, un altro conjnge Si possa ritrorar . Che dite ? Che dici? Và benissimo. Di meglio non può andar. Or dica, signorina , si mette a un tavolino a scrivere Il nome suo ? Bettina. . Il suo cognome ? Mascoli . Mascoli ? Sì Signor . Lo sposo gi& m* immagino, Sarà quei giovinetto . Pari d'età, d'aspetto ... Proprio gli ha fatti amor. Lo sposo, ve lo replico, Son5 io . Misericordia f Voi sposo a lei? scusatemi, Creder noi posso ancor. Mar. ( lo gli darei deli5 asino 5 Ma penso, eh* è un dottor. ) Pas. ( Ah? ah! quest'è da ridere, Bet.Med. ( Che faccia da impostar ? Job. Avanti sottoscrivano Gii sposi il lor contratto . 1 tesiimouj or vengano: Bene. Il negozi») è fatto. Or datevi la mano . Mar. Bet. Eccola ... oh che piacer ! ... Med. Toh. Viva gli sposi , Mar. Piano , Nessun lo dee saper . Dob. Quaod' è cosi: fidatevi . Bet» E' tv m i ■** 7 n o un uoai , che sa tacer . Tob. p arie Med. Pas. boti ' r SGENA ULTIMA Coro di Cantanti , e Suonatori . Lisetta # Dorina , e detti , poi di nuovo Tobia col suo abito . Coro Viva, viva gli sposi amorosi. gli Attori Qual rumor! ...che si vuol? che si fa? Coro Uno Sposo canuto, e gottoso Faccia amor, che diveuti Papà. Mar. Qnal demonio costoro qui porta ? r . n ( Del giardino sforzando la porta ( ^on venuti a che iar non si sa . Coro Uno sposo canuto e gottoso Farcia amor , che diventi Papà. Mar. Temerarj partite di qua . Uri ^ C ^r *a SCena P*ù bella si fà i Bet. Qui restate buona gente , Star dobbiamo allegramente 9 Il mio sposo sarà tale Da non farsi in van pregar . Se il pregarlo poi non vale , Proveremo a comandar . Mar. Quai linguaggio? ahimè Lisetta? Jì5 costei la semplicetta? IT ha tradito j m5 ha gabbato Chi mi fe costei sposar. Toh. fl 2 ( Alto là signor cognato , Ber ( Qual maniera di parlar ? Tutti col Coro Smorto, pallido, fremente, Tra gli scherni 9 e le risate. Sto ( ^Ua^ mus^co c^e sente Il rumor delle fischiate , Toh. Signor mio vi parlo tondo , Un po9 più di civiltà . Bet. Marcantonio è un uom di mondo. E sà quello che si fa . Mar. Fui pur sciocco , fui pur matto; Mi han servito come và . gli altri Zitto, flemma: il fatto e fatto. poi Coro E il non fatto si farà . Fine deli Atto Primo. ATTO SECONDO SCENA PRIMA Anticamera fabbricata, e mobiliata all'antica, Dorina 9 Pasquino , Lisetta , e Coro di Falegnami Muratori^ Mercanti di mode, e Bijottieri . C o a o 1 Fai. Son pronti i Faleguami. 1 Mar. Chi vuole i Muratori? 1 Mer. Abiti con ricami. 1 Bijott. Perle ; coralli . I Mar. Fiori. tutto il La Dama che ci chiama Coro Non ha che a comandar . Pas. La stanza 3 che vedete Disfare, e far dovete* al Muratori , e falegnami Lisé ( Ci vogiion capi rari . Dor. ( Che costin dei denari. ai Mercanti e Bijottieri Cero ( La Dama , che ci chiama ( Non ha che a comandar . Pas. Li*. ( Al t occhio d'aver moglie a Dor. Le voglie han da passar. ) Pas. Cheti cheti là dentro in quella stanza Voi dovete aspettare ai Falegnami e Muratori eh' entrano a destra Pochi minuti, e vi verrò a chtamare. *5 IJs. Datemi qua qtfegli abiti , i mercanti che danno a Lis. alcuni involti poi co' Mijot tieri entrano a sinistra E intanto andate là. Non dee star molto Madama a ricercarvi . Dar. Ah! ah ! .. mio zio, Che in Bettina credea d'aver trovato L5 esempio delle spose ... Lis. Senza coglier le rose Le spine troverà • Pas. Eccolo. Dor. lo vada 3 Onde di me ei sospettar non possa, parte SCENA li. Mar, Lis. e Pas. indi Bet. Mar. Ah! sensale bricconi ... V ho fatta grossa; Altro che modestina^ e semplicetta. Bagattelle! ... Lisetta, ov' è Bettina? Lis. In camera. Ha provvisto Biacca , belletto, cappellini , piume 3 Ed abiti di moda , Che han due pertiche almen lunga la coda Mar. Oh ! poveretto me ! Pas. Tornar non volle 4 casa sua . Pretende che a momenti Si facciano le nozze ... Lis. E come fosse Già vostra moglie a lutti noi comanda ... Pas. E coli5 idea di comparir signora, Consultati in niezz' ora Ha cinque parrucchieri, e quattro sarti. Mar. E non vai, Marcantonio, ad impiccarti. Orsù, sposa sì fatta, io non la voglio pid • Vas. Come, e vorreste gli ottanta mila franchi Du nque pagar ? Mar. Quest'è l5 imbroglio , 526 Questo è quel sciroppo , Ohe io non «ò incoiare . Lìst Eccola, che qui vien , che ve ne pare? Bet. Per piacere al mio sposino, Colle grazie del mio sesso Sono etata sino adesso Sei modiste a consultar. Che ti par del mio vestito? Non ti piace , ho già capito $ Po presto a riparar . AH3 uso de Venezia Gol zendaletto in testa * Varè cò son modesta , Cò son dà cocolnr Perchè me féu qupl muso Pare il gjor brontolone f Via, via g'avé rason , Me vago a dispoiar. Fait9 expres pour ètre aime Mè voi-là moncher orni* Je suÌ8 vous le voyez A là mode de Paris . komen-donc, ques que ce ca! N'etes vous de ce gout-la. * galanti tutti a gara Diran eh* io son vezzosa , M in grazia della sposa Fa ran la corte a te. *? somma che cos' hai caro marito* ^eaamen questo vestito A' và a g"" ? Mar. &0 i ti paHo chiaro a Zfc' Lbben 9 è poco mal , pronto è il riparo ì • flr- Via 9 se farai così ... Set. Presto. Pasquino 2f Quei mercanti di modo Veogan subito qui , Non bado a spesa , Non cerco economia , Quando si tratta di piacere Ai mio caro Marcantonio. Mar. Come ? Dunque ... ( Oh che strega, oh che Demonio! ) Pas. ( Ah! ah! come lo piglia . ) Ber. Ehi 5 da sedere : Che mi tocca a vedere ? Sedie fi brutte a me ? Ma già qui tutto Convien rimodernar : Dimmi 5 Pasquino , Son pronti i muratori, e falegnami? Pan. Quando vuole . Bec. E che fai che non li chiami ? Mar. Orsù , Signora , come ce V intendiamo? Bei. Ah vedrai % «poso mio 5 quanto eh9 io t'amo Corti 1 Fai. Boti pronti i falegnami. I Mar. Chi vuole i muratori? I Mer Abiti con ricami. I Bìjot. Perle , Coralli • IMer. Fiori. 'atto il La Dama che ci chiama Coro Non ha the a comandar . Mar. Tutti partite, orsù, bestie che siete'. Htit. Sì 3 ma domani poi ritornerete . Mar. Come , come ? itti S'intende; i chincaglieri, Le modiste , e quanti Sono artisti e mercanti . infin d' adesso Dichiaro eh' abbian tutti a me l5 accesso : E questa casa poi così indecente , Che sembra una caverna , Voglio tutta rifarla alla moderna. Mar. Io protesto ai contrario . Bet. Eh ! siamo intesi Oggi non serve più : fra poco è notte: Tutti v' aspetto qui dornan mattina . gli operaf partono Mar. Con chi crede trattar la signorina ? Bet, Col mio caro sposino , Che sa pur quanto l5 amo , e gli vo' bene . ( Or simular conviene Per meglio corbellarlo. ) Mar. ( Oh donna indiavolata ! Eppur mi piace.) Bet. Via non farti pregar , facciata la pace . Mar. Ma tu sei ? ... Bel. Tutta tua . Mar. Tu vuoi? ... Bet. Mostrarti , Che sò ... che bramo ... Mao. E cosa mai ? Bet. Per ora Non mi lice spiegar ... Mar. Oh via , prosegui , Consolami una volta . Bet. E non m'intendi? Mar. Mi par ...sperar vorrei .. pur dal tuo labro' Or tenero, or sdegnoso Il linguaggio d'amor, più che dagli occhf Di sednrmi è capace . Bet. Ah ! se potessi Mar. Provati . Bet» Il mio rossor ... Mar. Fatti coraggio. A parte la vergogna . $et. Oh quante cose lo dir vorrei ... Ma ... Mar. Non t5 avvedi ^ o cara, Che per te d'ogni parte io getto foco? Bei. iid io per te ... basta ... il vedrai fra poco . \Mar. Se ti guardo , o mia ragazza , Un' incendio io sento in petto. ìficC. lo divengo quasi pazza , Quando penso ai nostro affetto. Mar, Fa' che ascolti un tuo «espiro . Bet. Ahi ! ... Oimè ! ... Mar* Che gioia è questa ! Bec. ldoi mio! Per te respiro. Mar. Cara ! Bét. Oh Dio! Mar. Non più , . t'arresta. ( Tu sei proprio il mio tormento , Bec. ( Tu la mia felicità. Mar. a ( Ah! ch'io vado in svenimento f ( Cessa 3 cessa, o cado qua. Bec. Dritto, dritto per pietà . Mar. Or fingi sdegno, e modera Del mio piacer l'eccesso. Bec. Come ? cioè ? Mar. Strapazzami , Bei. lo strapazzarti adesso? Mi proverò . ma vedo, Ch no'l coniente amor. Mor. Lo credo 3 si lo credo , Conosco il tuo bel cor. Bec. Vanne, animai quadrupede } Vatti a cibar di ghiande . Mar. Che bel principio in grande ! Bec. Io sprezzo i voti sterili D'un vecchio seccator . Mar. Oh questo poi, perdonami. M'offende un po' P orecchio . 3© Set. Guardati nello specchio , Nè parlerai così . Mar. Lasciando i scherzi a parte, Lo specchio oiio mi dice, Che tu sarai felice, Sposandoti con oie . Bet" Sempliciotto . Mar. Tintarella . Bet. Tu sei cotto . M^ Tu sei beila. ( Che falle a maledetta! ) Mar. ( prolifica ricetta! ) Bet. Quaute ^mzie ! Mar. guanto fuoco ! 3 Ah non trovo ornai più loco! Più son teco , e più ni5 accendo , Che tumulto! che scompiglio! Và crescendo la tempesta : La mia testa è in gran periglio Quaad' io son vicin^ a te * partono SCENA III. Tobia . Lisetta , e Medoro . Toh. Amico, ecco il momento di far il gioco. W*d. A noi. Tob. Lisetta, ascolta. Tosto che viene il vecchio , Dei strillar quanto puoi, & che Dorina tìngendo uu gran spavento, Cadrà sopra una *edia iti svelamento . Lis. E perchè questa scena ? Meo7. Il vecchio intende Di non far più le nozze, e insieme Di non pagar quanto ha promesso. Toh. Bisogna dunque adesso 3, Farli od po' di timor; Poscia all' oscurò Noi furem «e] giardino Un altro gio o , e tei dirà Pasquino. pare. s C E N A IV, Marcantonio , l'/Ujfi Pasquino . Mur. Povero Marcantonio ! (Questa faccenda come andrà a finire? Le ottantamila, lire Non le voglio pagar ; ma aver tal moglie Jo non voglio n erri eneo; sono imbrogliato. Pus. Presto, presto, padron . Mar. Che cosa è stato ? PaS. Bettina adesso al buio , D* un qualche amante in traccia ... Se n' è andata in giardin ... Mar. Buon prò le lacci» . (Questo è quel ch' io volea . Pj&s. Come ? Mar. Non vedi che così senza spesa Mando per aria questo sposalizio? Pas Ma non basta un indizio: Ci voglion prove , e testimonj . Mar. E' vero . £ come far? Pas. Badate a me: Bettina Sò » che ha pre&o la chiave Dei Casino dei bagni . Voi dovreste Cheto 9 cheto 9 aii; oscuro Girar a quella parte , e se con altri Ella va nei Casino . Chiuderla dentro 5 portar via la chiave 9 Convocare ad un tratto Giudici , amici , ed il Processo è fatto- Mar. Bravo : la pensi bene . Ah ! ... ah ... per bacco ! La signora modestia u Le ha tutte da pagar. Pas, ( Quanto è mai bestia . ) partono SCENA V. Giardino come nel primo Atto . Bucina 5 Tobia 5 Medoro 3 indi Dorina $ pai Marcantonio . Bet. Toh. Or che fra i taciti e Med. Notturni orrori , Gii amanti scherzano, Giocan gli amori , lo peno e palpito Mio ben per te . - Dor. Gheto il vecchio qtià sen viene . Bet* Voi qui state : à Med. lo qua . Tu là. a Toh. a 4 Zitto ... zitto ... attenti bene . Mar. Oli che brutta oscurità! entra fra Bef. e Toh, Bet. Ehm. Tob. psi . Bet. Psi . Tob. Sei tu ! Ber. Son io . a & Vieni a me , beli* idol mio . verso Marcantonio Mar. ( mi si gela il sangue indosso . ) Med. Dor. ( Qui star dur^ pià non posso. Bet. Quà c'è un altro, - urtando in Mar; Tobé Chi va là ? E5 una statua . toccandola Bet. Com'è calda ! la tocca , e Marcantonio sta immobile Tob. Anche i sassi il sol riscalda . 33 Bet.Tcb. Pria di andare in altro loco Decorna mola un po' qua . Dor.Med. { Stiam qui pronti a fare il gioco 5 M il più bel non vi sarà . ) Mar. Dal dispetto dentro il petto Tippe tappe il cor mi fa. ) Tob. Posporre un fido amante A un vecchio senza denti 9 Cerve! pia stravagante Del tuo non si può dar < Met. Per diventar Signora Cotal Marito 10 presi , Ma spero che in due mesi lo lo farò crepar . Mar, ( Ah! maledetta strega! ) Med.Dor-. ( Che scena * or me la godo. ) Tot. Intanto in qualche modo Gì abbi a m da concertar . Bet* Andiam qui nel casino , Tob. Ti seguo pian pianino. <* % Che bel momento è questo! Di pia non sò bramar, Mtd. Dorè ( Il gioco prest presto A noi qui tocca n far . ) si vanno a mettere sulla porta del casino , mentre Tobia e Bet. fingendo andar nel ca~ sino si nascondono dietro te statue . Mar, allegro 5 Marcantonio, Se all'infedele or manchi, Gli ottanta mila franchi Nissun ti fa pagar . Dor ina e Medoro dopo essersi fatti vedere da Marcantonio sulla porta del casino, en- trano . Marcantonio li chiude dentro > e il porta via ?a chiave . / due primi veng no alla ferriata uno pmr parte . Bettina e Tobia restano dietra 1$ statue % e il vecchio viene avanci nel tnttZo 4 Toh. Che pazao / Med. Che •Ciocco! Mar. ( Tremate . ) Tob.Bet. Dor. Che allocco t Tob. Che grato momento f Med. Il cor dal contento Mi sento a brillar . Mar. Che fare/ Tob. Crepare. Med. ìo sogno, oppur veglia. Mar. Vendetta . Med. Stai meglio. Mar. Già chiusi son dentro, Or sì son allegro . a 4 II bianco per negro L'amico oomprò . Mar. La gatta è nel aacco , Vendetta ho vicina , Vo presto camina Arrestar la farò . a 4 L' Amico è nel aacco , A te son vicino , Più lieto destino Sperar non si può. Che giorno felice. Che dolce cootento , Più lieto momento Bramar non si può. Mar. Che giorno infelice, Che fiero momento, 35 Più crudo tormento Provar non si può. partono S G E N A VI. Notte ^ Marcantonio e servi con torce ; tavolino con al- cune sedie , ìndi Pasquino in abito da Giudi- ce > Coro de* vecchi , poi Tobia 9 Medoro , e Dorina dal Casino 9 poi Bettina dalla casa. Mar. Voi di qua, voi di là con quelle torce Illuminate questo loco intorno * Da poterci veder come di giorno. Qua il tavolino , e qua ie sedie ... oh ... appunto Eccoli . Signor Giudice, e voi pure ^ Amici miei 3 sedete, ed ascoltate. vanno a sedere il Giudice 9 ed i vecchi Pria di tufto scusate, se a quest'ora V5 ho fatto incomodar . Ma qui si tratta Con un formai giudizio Di trarre un pover' uom dal precipizio. Pas. Dite senza preambuli* Mar. Sappiate % Che mi sono obbligalo Di sposare una tal, che in apparenza Potea dirsi il model dell5 innocenza : Ora state a sentir. Mentre io l'aspetto Per far le nozze , con suo galante Qcì all' oscuro in giardin da solo a sola Ella sen viene ... T!ub. Ei mente per la gola* Sappiate, signor Giudice, Che il contratto di nozze è fatto in modo • Che qualora egli manchi , Deve pagare ottantamila franchi. Ora , per non pagar , non ha riguardo Con questa sua novella, Z6 D'accusar quella tal, eh' è mia sorella* Mar. Ho in man le prove < Tob. Son pretesti . Mar. Sciocco . Tob. Bestia, Mar. Animai. Tob. Per forza , o per amore , O pagare, o «posarla. Pas. Asini , m faccia mia co#ì si parla ? Orsù btate a sentir. Rompe ogni patto Una sposa infedel : abbia la pena Chi il suo marito, e il suo dover maltratta Mar. Dunque , «ignori miei , la grazia è fatta . Tob. Ma le prove ... le prove ... Mar. Il fatto istesso E' provato ria se. Col suo Zerbino Dentro questo Casino Quando la vidi entrar, io la rinchiusi . State a veder. Marcantonio enrre ad aprire il catino e n escono Medoro e Dorina Med. Signor Zio Dar. Serva sua ... M.ar. Che ... Voi ? ... qui ... come? Med. Pur or con mia sorella Stava qui passeggiando alla frescura : Vediamo una figura Venir verso di noi Corriamo entrambi Dentro il casin : colui c9 insegue , e presto Ci rinchiude , e va via. L'affare è questo. Mar. Ma Bettina ... Med. Bettina Qui non s' è vista . Mar. Ah l ( perdo la testa . ) Dor. parté Pas. 1/ affare è serio . alzandosi Med. Che dite signor Zio? Pas. Ser Marcantonio, Che pensate di far ? l7 JH*r. Soiì prouto a tutto . Vada tutto . Di tutto Quanto possiedo volentier mi spoglio , Ma tiratemi fuor di quest' imbroglio . Pus. Oreù , «igoor Tobia, noi qui dobbiamo Aggiustar la faccenda , Tei. Ebben ? M'accoi di Tre cose, e gli perdono, Altrimenti f affar si farà brutto, Mar. Vel torno a replicar , son pronto a tu • * Pus. Dunque parlate . Tob. In primis, et ante omnia, Non più nozze , ma paghi Li ottanta mi Uè fi anchi . Hlled» Signor Zio, cosa dite? Mar. E che ho da dire? Tob. Per risarcir 1' onor di casa Mascol Mi conceda in isposa sua Nipote , Assegnandole in dote Tre mille scudi almen . ìled. Che ve ne pare ? Mar. Sono pillole amare, Che bisogna inghiottir . G è altro? Tob. In fine Anche il signor Medoro , Giacché offese 1' onor di mia sorella 9 Paghi la pena , e se la prenda in moglie , E 1 franchi ottanta mille Abbiasi in dote , e per pagar le spille. Mar. Gome ! ... Come? ... Par. E* finita . O accomodatevi, O procedo ex officio , e castigando Chi si mostra ostinato , i8 lo lo fo condannar senza avvocato. parte Pasquino con il Coro Tob. Adunque siamo mteii ... Med. E spoderò una strega? Mar. Ah! sì, Nipote, pigliala. a 2 E' un Zìo 5 che te ne prega . Mar* Non bai da ricusar. Tob.eMed. ( E5 un rider da schiattar. ) Man Ebbenf Med. Che dir pose9 io? ' Poiché d' un Zio si tratta Tob. Viva: la grazia è fatta, Corriamo a stipular. Mar. Caro nipote , abbracciami : Mi fai risuscitar . Méd. ( La scena più ridicola Affé non si può dar . partono SCENA VII. Sala grande . Dorina, Lisetta, e Pasquino 9 indi Tobia, Medoro o Marcantonio t Por. Che mi narri ì Pas. Or siete sposa . Lis. Guarda , guarda t fa il bocchino . Dor. Soa contenta, o mio sposino, E di più sperar non so * Lis. Pas. Ve lo credo , già lo vedo ( Qualche mancia or piglierò . ) Med. Mia sorella, ecco il tuo sposo . Don Che? ... costui? ... Mar. Ci vuol pazienza • 0 Dor. Che ti par? Dor. Per obbedienza Signor Zio lo sposerò/ Tob, Ma Bettina ... gli altri Appunto or viene . Tei*. Flemma usar con lei conviene. Altrimenti è cosa strana Che può ancora dir di nò . SCENA ULTIMA Bettina, poi Coro di Vecchi* Set. Tu, eh' etser vuoi mio sposo. Chi sei 5 quale è il tuo stato? Bettina uno spiantato Giammai non eposerà . | Che colpo ! ohimè! che fulmine ! Toi. Volete uscir d'imbroglio* Firmate questo foglio. JJlar. Si t subito , son qua , Cfefl eoa poi contiene! Tub. Che d* ogni vostro bene, Voi subito a Medoro Donate due metà , Mar. Come? donar? Bel bello, Jìet. Che importa a noi , fratello » Io resto già sua moglie: Sarà quel che sarà. Mar. Ah! nò /Pur ch'io mi scampi Dal diavolo, e da voi, Vadano case, e campi , Asini, vacche , e buoi: Io corro a sottoscrivere , E tutto finirà, par. in fretta, poi torna Tutti Ah! ahi quant' è mai stolido! Come gabbar si fa . &et. Costui sarà la favola Di tutta la Città . 4° Mar. Ecco il foglio sottoscritto . 'Bei. So a contenta . To£>. Va a dovere : Bec,e ( Med* ( Jdol mio con gran piacere Tob.e ( ^f tl dò *a mano, e il cor. Dor. ( - ; g7* altri 9 eecetto Marcantonio La commedia è andata bene» Viva Jmene, viva amor. 1/ Caro de Vecchi Gare bestie, del vostro consiglio Parlo tondo , non son persuaso . Prendo moglie , e con tanto di naso Tutti quanti vi faccio restar. Mar. Maledetti ! Voi pur mi burlate ? gli altri Marcantonio ridete 3 scherzate. Tu$&* Questa è stata una buona lezione , Per un vecchio che vuoisi ammogliar. Fine del Dramma .